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Cesare, passato in Macedonia, per quattro anni con grandissimi sforzi pressò Pompeo. Lo sbaragliò nella battaglia di Farsalo e inseguitolo mentre fuggiva ad Alessandria, lo colse ucciso da Tolomeo. Con questo, giacché gli sembrava che anche nei suoi confronti si tendessero insidie, condusse una guerra difficilissima né in luogo né in tempo favorevole ma d’inverno ed all’interno delle mura di un numerosissimo nemico, mentre egli stesso era privo di ogni cosa. Vincitore, concesse il regno d’Egitto a Cleopatra ed al di lei fratello minore. Da Alessandria passò in Siria e poi in Ponto, che, baldanzoso per l’ormai molteplice successo,sollecitandolo i messaggeri delle insidie dei Famaci, sconfisse nel giro di cinque giorni con un’unica battaglia. Successivamente sconfisse in Africa Scipione e Giuba, resti del partito (lett. delle parti) di Pompeo: poi batté in Spagna i figli di Pompeo.
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