Questo testo è stato scritto dall'utente "Der Kaiser" di Yahoo Answers! (click per la pagina originale)
Messaggio dell'autore: questa è la MIA versione modificata della famosissima "A Silvia" di Leopardi, dedicata al nostro "carissimo" Premier!
**A SILVIO** (testo)
Silvio, Rimembri ancora quei 33 anni della tua vita mortale,
quando avarizia splendea
negli occhi tuoi dementi e truffaldini,
e tu, lieto e pensoso, l’illimitar
di gioventù scendevi?
Sonavan le quiete
Stanze di Arcore, e le vie dintorno a Cologno,
al tuo perpetuo “ Mi Consenta!”,
allor che all’opre mafioso intento
sedevi, assai contento
di quel preciso rubar che in mente avevi.
Era l’anno dei Lifting: e tu solevi
Così menare il giorno.
Tu i furti leggiadri
Talor compiendo e le gran cazzate,
ove il tempo di tua vita
e di te si splendea la miglior parte,
d’in su i predellini del paterno ostello
porgea gli orecchi al rumor di Bossi col carroccio,
ed alla man veloce
che percorrea le inconsce tasche degli italiani.
Miravi L’inganno,
la truffa e la rapina,
e quinci con classe, e quindi con astuzia.
Lingua mortal non dice
Quel che in realtà in zucca solevi pensar.
Che idee soavi,
che denar e condoni, o Silvio mio!
Quale allor e ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmo della tua salita al governo,
un collasso ci presse
improvviso e fulmineo,
e tornammo a doler di cotanta sfiga.
O Silvio, o Silvio,
perché non realizzi poi
quel che prometti allor? Perché di tanto
inganni tutti noi?
Tu pria che rovinasti gl’italiani
Da chiuso nanismo combattuto e vinto,
sembravi dover perir, o folletto. E non vedevi
quel che più di te alto stava;
non ti molceva il core
il gran supplicar or dei pover’operai
or dei normal lavoratori;
né teco i tuoi scagnozzi ai dì festivi
ragionar di frode.
Anche peria di li a poco
La speranza tua di normal statura: agli anni nostri
Negasti tu la nostra felicità. Ahi come,
com’illudi e parli ben,
caro Silvio dei miei stival,
dei miei tacchi.
Questo è quel Nano? Queste
Le promesse, i giuramenti,i cambiamenti, le cazzate
Onde di cotanto parlasti a noi?
Questa la sorte che riserverai a noi tutti?
All’apparir del vero
Tu, misero, cadesti: e con la mano
Con malvagia risa il dito medio preparasti.
Silvio, Rimembri ancora quei 33 anni della tua vita mortale,
quando avarizia splendea
negli occhi tuoi dementi e truffaldini,
e tu, lieto e pensoso, l’illimitar
di gioventù scendevi?
Sonavan le quiete
Stanze di Arcore, e le vie dintorno a Cologno,
al tuo perpetuo “ Mi Consenta!”,
allor che all’opre mafioso intento
sedevi, assai contento
di quel preciso rubar che in mente avevi.
Era l’anno dei Lifting: e tu solevi
Così menare il giorno.
Tu i furti leggiadri
Talor compiendo e le gran cazzate,
ove il tempo di tua vita
e di te si splendea la miglior parte,
d’in su i predellini del paterno ostello
porgea gli orecchi al rumor di Bossi col carroccio,
ed alla man veloce
che percorrea le inconsce tasche degli italiani.
Miravi L’inganno,
la truffa e la rapina,
e quinci con classe, e quindi con astuzia.
Lingua mortal non dice
Quel che in realtà in zucca solevi pensar.
Che idee soavi,
che denar e condoni, o Silvio mio!
Quale allor e ci apparia
La vita umana e il fato!
Quando sovviemmo della tua salita al governo,
un collasso ci presse
improvviso e fulmineo,
e tornammo a doler di cotanta sfiga.
O Silvio, o Silvio,
perché non realizzi poi
quel che prometti allor? Perché di tanto
inganni tutti noi?
Tu pria che rovinasti gl’italiani
Da chiuso nanismo combattuto e vinto,
sembravi dover perir, o folletto. E non vedevi
quel che più di te alto stava;
non ti molceva il core
il gran supplicar or dei pover’operai
or dei normal lavoratori;
né teco i tuoi scagnozzi ai dì festivi
ragionar di frode.
Anche peria di li a poco
La speranza tua di normal statura: agli anni nostri
Negasti tu la nostra felicità. Ahi come,
com’illudi e parli ben,
caro Silvio dei miei stival,
dei miei tacchi.
Questo è quel Nano? Queste
Le promesse, i giuramenti,i cambiamenti, le cazzate
Onde di cotanto parlasti a noi?
Questa la sorte che riserverai a noi tutti?
All’apparir del vero
Tu, misero, cadesti: e con la mano
Con malvagia risa il dito medio preparasti.
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afovidius ha detto...
se corrisponde o no alla verità ... non lo so... però la poesia è bella in sè XD
31 ottobre 2008 alle ore 16:28